Indice
- Quali sono le "buone condizioni" per portare i bambini a fare scialpinismo?
- Consigli per la salita: distrazioni e varietà sono la chiave!
- No allo stress del tempo e si alle pause!
- Consigli per la discesa
- Quanto dovrebbero durare i primi tour di scialpinismo?
- A che età cominciare lo scialpinismo?
- Quale attrezzatura da bambini serve per i primi tour di scialpinismo?
- Più si è, meglio è!
Quando si parla di attività con i bambini, dobbiamo subito fissare un concetto: è l’esperienza complessiva della giornata che conta. Il divertimento deve essere l’elemento principale, naturalmente i bambini possono essere sfidati ma non devono essere sopraffatti dalla fatica, devono essere motivati, incuriositi ma non stressati o spinti oltre i loro limiti.
Il primo tour sugli sci è spesso determinante per i tour successivi. Meglio quindi cominciare con il piede giusto ed evitare errori o malumori che comprometterebbero il futuro dei piccoli scialpinisti. Ma non preoccupatevi, Ulrike è qui per aiutarvi: con questi consigli, la vostra prima gita sugli sci in famiglia sarà un successo garantito!
Quali sono le “buone condizioni” per portare i bambini a fare scialpinismo?
Il tempo e la neve giocano un ruolo decisivo. Non programmate il vostro primo tour in modo troppo rigido, ma siate il più flessibili possibile. Il sole e una buona visibilità sono ottimi, ma anche una leggera nevicata può avere il suo fascino. In linea generale meglio evitare di uscire se fuori c’è una tempesta di neve, se c’è tanto vento o se fa cosí freddo che non si riesce a stare fermi – immaginatevi come sarebbe la pausa pranzo in cima con queste condizioni…un incubo!
Un altro aspetto importantissimo è il pericolo di valanghe: se uscite con i bambini il pericolo valanghe deve essere inesistente o talmente tanto basso da non doverne ternere conto. Un tour con ansie e tensioni sullo scatenare una valanga non è di certo una buona idea.
Per quanto riguarda la neve, è più piacevole quando è fresca e soffice. Non solo la discesa è più facile, ma è anche molto divertente per i piccoli in quanto possono lasciare le loro tracce nella neve fresca e vederle più facilmente. Ma anche la neve solida e da pista non è necessariamente uno svantaggio, a patto che la pista non sia troppo ghiacciata.
Consigli per la salita: distrazioni e varietà sono la chiave!
Il percoso di salita dovrebbe idealmente essere disposto in modo tale che si snodi verso l’alto con una pendenza il più possibile uniforme. Un terreno collinare da pascolo o una piccola vetta con una pendenza moderata sono l’ideale. Se il sentiero esistente è troppo ripido o troppo ghiacciato, meglio creare la vostra traccia di salita “a misura di bambino”.
Per variare la monotonia della salita e rubare qualche risata ai bambini, potete fare qualche gioco mentre avanzate. Idee? Giri particolari intorno ad alberi o massi, deviazioni per osservare qualcosa in particolare. E sui tratti facili, potete far passare davanti i bambini e lasciarli guidare il gruppo di scialpinisti – essere eletti capo gruppo solitamente li rinvigorisce.
No allo stress del tempo e si alle pause!
In un tour con i bambini non posso mancare lunghe e frequenti pause, un buon pic nic e giochi o esplorazioni che alternino i momenti della giornata e rispettino il ritmo attività-riposo dei bambini. In linea generale dopo aver mangiato o fatto merenda potete tuttavia avanzare per un bel pezzo, in quanto i piccolini dovrebbero aver ricaricato le batterie sia mentali che fisiche.
Se ci sono energie in eccesso da dissipare potete fargli fare delle piccole attività durante la salita. Per esempio, i più attivi possono tracciare dei “binari” per chi viene dopo (sempre sotto la stretta sorveglianza dell’adulto), oppure ci si può fermare e costruire delle opere d’arte con la neve. Pupazzi e castelli castelli di neve da decorare con pigne, rametti e foglie … una piacere per gli occhi di chi passerà dopo e li vedrà sui lati del sentiero.
Un fattore tempo da considerare è la pausa pranzo: se ci sono dei bambini deve essere particolarmente lunga, indipendentemente dal fatto che avvenga direttamente in cima, un po’ più in basso (per proteggersi dal vento) o in qualsiasi altro punto di svolta del tour. L’importante è che vi mettiate comodi e che non trangugiate il vostro spuntino in piedi.
Un’idea particolarmente carina che combina giochi, pranzo e costruzioni è un buffet di neve. Si costruisce un grande tavolo con la neve, dove poi si dispongono pezzi di mela, cetriolo, carota, pane, salsiccia, formaggio e così via in schemi colorati.
Consigli per la discesa
Con le energie del pranzo nello stomaco si può finalmente affrontare la discesa. Anche in questo caso la pista o il terreno di discesa devono essere scelti in modo che tutti possano procedere senza paura. Tratti stretti, pendii estremamente ripidi o foreste fitte non sono adatti ai bambini. Nella maggior parte dei casi si scende sullo stesso sentiero su cui si è saliti.
Una mossa speciale (condizioni del terreno permettendo) è fare una “traversata” della cima, in modo che il tour risulti particolarmente vario. Spesso vale la pena dare un’occhiata alla cartina, perché in certe circostanze una discesa ad anello è anche più promettente in termini di neve.
Se le condizioni per sciare sono difficili, si consiglia di tracciare la “pista” di discesa e far sciare i bambini in fila. Questo significa che un adulto scia davanti e i bambini seguono questa pista a distanza di sicurezza. In questo modo non dovranno scegliere lo stessi dove virare, ma dovranno semplicemente seguire una traccia già presente – e per esperienza vi posso dire che in questo modo tutti arrivano a valle con molte meno cadute e spesso più velocemente.
Quanto dovrebbero durare i primi tour di scialpinismo?
Per quanto riguarda la lunghezza del tour, non esiste un non-plus-ultra. Il primo tour di scialpinismo per bambini non dovrebbe comunque superare i 1.200 metri di dislivello. In media, si può dire che da 400 a 500 metri di dislivello sono sufficienti per l’inizio. Tuttavia, se le condizioni generali come il tempo, il terreno e le pause sono giuste e l’umore del gruppo è buono, i bambini più grandi sono abbastanza capaci di padroneggiare 700 metri di dislivello.
A che età cominciare lo scialpinismo?
I metri di dislivello e di altitudine raggiunta da padroneggiare dipendono anche dall’età, ovviamente. In generale, lo scialpinismo è raccomandato a partire da un’età di circa 8 anni, che però vari a a seconda della condizione fisica e motoria. Ci possono essere anche bambini in forma e motivati che vanno a fare il loro primo piccolo tour con gli sci all’età di 6 anni – sempre che sappiano sciare sufficientemente bene. In questo caso, però, 300 metri di dislivello sono sufficienti per la prima prova, per non scoraggiarli subito.
Quale attrezzatura da bambini serve per i primi tour di scialpinismo?
In termini di attrezzature per bambini, molto è cambiato negli ultimi anni.
- Ricetrasmettitore da valanga (aka dispositivo ARVA): per quanto riguarda la sicurezza, ogni bambino dovrebbe essere dotato di un dispositivo da valanga funzionante. Ci sono dispositivi entry-level a prezzi ragionevoli (come ad esempio il DSP Sport di Pieps). La cosa principale è poter essere trovati. Per insegnare il funzionamento del dispositivo arva, si possono fare dei giochi nei quali i bambini si devono nascondere e a turno si cercano con l’ARVA. Si passano cosi le basi del soccorso da valanga, essenziali quando in futuro i tour diventeranno più frequenti e più impegnativi.
- Pala e sonda fanno parte dell’equipaggiamento di base di uno scialpinista, ma non sono assolutamente necessari per i bambini nelle loro prime escursioni. Da un lato, perché spesso non sono ancora capaci di una ricerca attiva, e dall’altro, perché lo zaino è spesso ancora troppo piccolo per tutta l’attrezzatura. Tuttavia, una pala da valanga più piccola ha migliorato la pausa di molti bambini perché divertentissima da usare nella neve.
- Abbigliamento funzionale: l’abbigliamento funzionale traspirante e idrorepellente che può essere combinato in diversi strati utilizzando il principio della cipolla è un dato di fatto.
- Zaino e cibo: non può mancare uno zaino adatto ai bambini per portare la borraccia e la merenda.
- Sci, scarponi e attacchi: Qui, a seconda del budget, non ci sono limiti all’inventiva personale. All’inizio si usano soprattutto sci e scarponi da pista per bambini. Alternativamente si può usare un inserto per gli attacchi (Securafix) oppure montare un attacco da scialpinismo per bambini sugli sci da pista. Gli sci da scialpinismo per bambini sono ancora più professionali. Se vuoi fare qualcosa di buono per i piedi di tuo figlio, compra uno scarpone da scialpinismo o uno scarpone da freeride per bambini con funzione di camminata non appena il numero di scarpe lo permette.
- Per quanto riguarda le pelli: puoi tagliarle da vecchie pelli per sci da adulti per adattarle agli sci dei bambini, o comprare nuove pelli da sci poco costose.
- Bastoncini: Per la salita, andranno bene i bastoncini da pista per bambini, o meglio ancora, perché sono regolabili in lunghezza: i bastoncini telescopici per bambini.
- Casco e occhiali da sci: in quanto genitore, dovresti naturalmente avere nel tuo zaino un casco da sci alpinismo e maschere da sci per proteggere i tuoi bambini durante la discesa.
- Ciaspole in alternativa: i bambini piccoli che vogliono davvero assaporare le piste possono anche fare il loro primo giro con le ciaspole da bambini. Gli sci da pista e gli scarponi per la discesa vengono poi portati su da mamma o papà e scambiati con le ciaspole in cima.
Più si è, meglio è!
A proposito, un tour di scialpinismo con amichetti o bambini della stessa età può decisamente fare la differenza. Essere portato in un tour con soli adulti non è così motivante e divertente come essere in giro con un gruppo di bambini. Gruppi CAI per bambini e giovani o per le famiglie o ancora gruppi composti da amichetti e genitori sono l’ideale – ovviamente se le misure anti Coronavirus ce lo permettono!
Quando si è in gruppo, il tour può davvero essere più semplice: i bambini hanno sufficienti opportunità per giocare, per seguire la loro voglia di scoprire e per socializzare. Naturalmente, le pause sono particolarmente adatte a questo. Per inciso, genitori siate sorpresi se i vostri presunti bambini “pigri” non stanno semplicemente seduti a mangiare la loro merenda durante le pause, ma diventano immediatamente di nuovo attivi e iniziano a scavare nella neve. Questo è il loro modo di rigenerarsi e va benissimo.