Crash pad, cioè? Crash = Schianto, Pad = Tappetino.
Se questo termine non ti suona famigliare, devi sapere che i crash pad sono dei materassini, che permettono di attutire le cadute ed evitare degli atterraggi bruschi quando si fa boulder all’aperto. I crash pad sono quindi uno strumento necessario per ridurre il più possibile rotture, distorsioni e ferite in generale quando si provano dei boulder in falesia. Ne esistono di diversi tipi e dimensioni, in questa pagina vedremo come scegliere il materassino da boulder più adatto a seconda dell’uso che pensi di farne. Nella tabella crash pad troverai inoltre una panoramica dei modelli più “famosi” presenti sul mercato.
Che cosa è un crash pad?
Il concetto di un crash pad è tanto semplice quanto geniale: si tratta di un materassino pieghevole che
- è leggero,
- è facile da trasportare,
- attutisce e ripara le cadute anche quando il terreno sotto il boulder è disomogeneo e presenta massi appuntiti.
Il suo successo non ha bisogno di prove: da quando il crash pad è stato inventato, i climber non ne fanno più a meno e si spingono alla ricerca di nuove sfide, affrontano movimenti più duri e distanti, arrampicano nuovi massi il tutto ovviamente senza corda ma con qualche sicurezza in più. Perché non bisogna dimenticare che uno degli aspetti che caratterizza il boulder è la pochissima attrezzatura richiesta: scarpette da boulder, magnesite per le giornate più calde, un crash pad e pronti via …!
Da cosa è composto un crash pad?
Un crash pad di solito è composto da 2 o 3 (ma in realtà si può arrivare fino a 5) strati diversi:
- lo strato superiore, relativamente duro, distribuisce l’impatto della caduta su tutta la superficie. Questo strato di solito è costituito da una spugna o schiuma a pori chiusi o simili.
- lo strato sottostante, invece, è più morbido e ha il compito di ammortizzare la caduta. In generale per questo strato vale la regola: più alta è la qualità della schiuma, più a lungo durerà il crash pad. Qui vengono spesso utilizzati diversi tipi di schiuma con diverse durezze (per garantire ad esempio una protezione contro le forature). A seconda delle schiume usate, il risultato sarà un materassino a tre o quattro strati.
La durata del crash pad dipende da due fattori in particolare:
- la qualità della schiuma utilizzata,
- l’intensità di utilizzo.
Quali tipi di crash pad esistono e per quali usi sono progettati?
Esistono diversi tipi di crash pad, che presentano tutti sia dei vantaggi che degli svantaggi.
Tra questi ci sono i materassini “a taco“, “a piega” e i “sit start”.
- A piega: è il classico modello diviso in due da una cucitura centrale, che si apre e si chiude come un libro. La sua grande superficie si presta particolarmente ai terreni piatti. Dotato di spallacci, questo crash pad è facile da trasportare ed è compatto per metterlo in macchina. Alcuni modelli si ripiegano in 3 per ottimizzare ancora di più il rapporto tra ingombro, trasporto e superficie di atterraggio.
- Vantaggio: offrono una superficie di atterraggio molto ampia pur restando facilmente trasportabili sulla schiena e avendo poco ingombro in macchina.
- Svantaggio: la cucitura centrale minuisce il comfort di atterraggio e costituisce il punto debole del crash pad.
- A Taco: non ha divisioni interne e si ripiega su se stesso come un taco. Una volta aperto offre una superficie di atterraggio unica con un’ammortizzazione uniforme. Si adatta molto bene a tutti i tipi di terreno anche quelli più disomogenei. Non avendo di divisioni interne, quando lo si ripiega diventa più voluminoso ed è leggermente più complicato da gestire in quanto a ingombro.
- Vantaggio: ammortizzazione uniforme della caduta su tutta la superficie.
- Svantaggio: la schiuma usata in questi modelli tende a rovinarsi più velocemente nel punto di ripiegatura. Inoltre, questi crash pad sono più voluminosi sia nel trasporto che nello stoccaggio.
- Sit Start: particolarmente piccoli e non molto spessi , non sono pensati tanto per ammortizzare grandi cadute ma per proteggere le partenze da terra. Sono infatti usati principalmente per i traversi e per parare i movimenti a basse altezze. Raramente sono usati da soli, ma quasi sempre combinati con un crash pad normale. Un esempio di sit start o sitpad è il Beal Addition Pad.
Detto questo, la scelta del crash pad giusto dipende sempre da ciò che si ha in mente. Ad esempio per i boulder highballs è necessario un crash pad con uno spessore di almeno 10 millimetri e un’area di atterraggio di grandi dimensioni. Se invece si cerca un crash pad piuttosto polivalente, si può puntare sui classici materassini come il Grivel Crashpad.
Dettagli importanti
Come si usa correttamente un crash pad? Nulla di complicato: si apre il materassino, lo si posiziona sotto il masso e si comincia ad arrampicare! Ma ci sono comunque alcune caratteristiche aggiuntive che possono risultare parecchio pratiche:
- Materassini da boulder collegabili: li fa in particolare la Ocun. Con cerniere o chiusure a velcro i crash pad possono essere attaccati l’un l’altro anche in lunghezza – perfetto per le traverse. Un ulteriore vantaggio: il crash pad può essere utilizzato anche come tappetino isolante!
- Maniglie: in questo modo lo spotter può posizionare rapidamente e correttamente il pad. Inoltre rende più facile il trasporto in loco.
- Sistemi di trasporto: a seconda dello spessore e della grandezza, il peso può diventare davvero importante. Quindi, se si prevede di trasportare più crash pads, si dovrebbe almeno avere un sistema di trasporto decente con spallacci buoni e la cintura in vita.
- Raschietto per le scarpe: incluso in alcuni crash pad come l’Edelrid Crux o l’Ocun Dominator. Perché soprattutto quando si è fuori è meglio pulire la suola delle scarpette prima di affrontare la roccia. Non solo avrai più stabilità ma i climber dopo di te apprezzeranno che non hai “sporcato” gli appigli.
- Transport crash pad: la Ocun Paddy Sitcase è una combinazione tra uno start pad e una custodia di Ocun. Con essa è possibile trasportare scarpe, magnesite e provviste varie fin sotto la roccia. Grazie alla cerniera non si perde nulla per strada e sul posto si ha un piccolo materassino aggiuntivo.
- In alternativa, Black Diamond ha sviluppato una combinazione di zaino e crash pad con il suo Pipe Dream
- Tenda: Edelrid ha progettato una chicca speciale per il suo Highball-Pad Crux II. Durante il giorno ci si cade sopra, mentre la sera ci si dorme sopra! Basta aggiungerci la tenda abbinata in cima 😉
- Terreno in pendenza: All’Outdoor 2016, Edelrid ha presentato il “Balance”, un nuovo crash pad che si adatta anche al terreno in pendenza.
Conclusione: come trovare il crash pad giusto?
Per trovare il modello più adatto alle tue esigenze, lasciati guidare da queste dritte. Cerchi un crash pad polivalente o per uno per proteggere negli highball? O forse un materassino aggiuntivo per le partenze a terra o per i traversi?
- Crash pad polivalente: peso gestibile, area di atterraggio limitata (circa 1 metro quadrato), ammortizzazione media (8-11 centimetri)
- Crash pad per Highball: buona ammortizzazione (almeno 11 centimetri) e protezione contro le forature (di solito tre strati); ampia superficie di atterraggio (circa 1,5 metri quadrati), il peso è una questione di poco conto.
- Materassino aggiuntivo: piccolo e leggero; per traversi, partenze da terra o per coprire spazi vuoti e pietre
Panoramica di mercato: cosa trovi su Bergzeit
Ci sono moltissimi crash pad sul mercato. Abbiamo elencato tutti quelli dell’assortimento Bergzeit con i loro dati più importanti: ti potrai fare un’idea sul peso di trasporto, sulla grandezza dell’area di atterraggio, sulla forma e sulla costruzione del materassino.
- Costruzione: qui ritroviamo la distinzione tra “a piega”, “a taco”, “sit start”.
- Spessore: lo spessore del crashpad indica per quali situazioni può essere usato.
- Dimensioni di apertura: un’area di atterraggio più ampia può essere utile per le cadute più alte.
- Dimensioni di trasporto: se il materassino non si adatta alla macchina, il trasporto può essere difficile…
- Peso: Con un accesso breve il peso non è un problema, ma se si deve camminare parecchio la storia cambia…
- Caratteristiche particolari: dettagli speciali dei vari modelli.
Produttore | Nome | Forma: Taco, A piega, Sit Start |
Spessore in cm |
Dimensioni da aperto |
Dimensioni da chiuso | Peso | Particolarità |
Edelrid | Sit Start II | Sit Start | 5 | 90x55cm | 5x 55x 90 cm | 1 kg | Il Crash pad Edelrid Sit Start II è perfetto per partenze da seduti complicate o come aggiunta ai materassini più grandi. Una caratteristica interessante sono i manici realizzati con i residui di corda riciclata. |
Edelrid | Balance | Taco | 5,5 | 140x110cm | 5,8 kg | Con l’Edelrid Balance, le superfici di atterraggio irregolari sono un ricordo del passato. Il crash pad di alta qualità compensa quasi tutte le irregolarità. | |
Grivel | Grivel | A Piega | 8 | 126x90cm | ca. 16x 62,5x 90cm | 3,5 kg | Il crash pad di Grivel assorbe l’energia d’impatto con un nucleo morbido grazie ai suoi tre strati. |
Grivel | Trend | 10 | 120x110cm | 4,9 kg | Non solo il crash pad Grivel ha un ottimo aspetto, ma è anche composto da tre strati e offre un’ottima ammortizzazione. | ||
Metolius | Short Stop | Sit Start | 2 | 92x58xm | Questo piccolo crash pad è ottimale per le partenze difficili e perfetto per trasportare l’attrezzatura da boulder. | ||
Moon | Warrior | Taco | 12 | 130x100cm | 6 kg | Non disponibile al momento | |
Ocun | Paddy Sitcase 3-in-1 Sitzstart | Sit Start | 6 | 100x48cm | 6x48x100cm | 1,6 kg | Non disponibile al momento |
Ocun | Paddy Moonwalk | A Piega | 10 | 132x100cm | ca. 20x 66x 100 cm | 5,5 kg | Non disponibile al momento |
Ocun | Paddy Dominator | A Piega | 14,5 | 132x100cm | 29x66x100cm | 6,4 kg | Non disponibile al momento |
Petzl | Nimbo | Sit Start | 3 | 75x50cm | 3x 50x 75cm | 700 g | Il crash pad di Petzlè progettato per basse altezze, ma è ottimale per il boulder. |
Mammut | Crashiano | 12 | 156x110cm | 8 kg | Il crash pad di alta qualità di Mammut è il fratello maggiore dello Slam Pad. Grazie ai tre strati di schiuma di qualità svizzera, ha un’eccellente ammortizzazione. |