“Tra quanto arriviamo?!” “Quanto manca?” “Non ce la faccio più!” sono le parole più temute dai genitori durante una gita. Il loro è un chiaro segnale: l’umore è al limite e la gita rischia di essere compromessa. I bambini non hanno più voglia di camminare… quindi la gita è finita? I c’è forse una soluzione e non tutto è perduto? Prima di tutto, è importante capire: perché i nostri piccoli si comportano in questo modo? In fin dei conti, noi genitori abbiamo investito molto tempo e fatica per pianificare la gita perfetta, con un bellissimo panorama e un parco giochi alla fine. Perché nonostante tutto questo i bambini non sono felici?
Il cervello dei bambini funziona in modo diverso
La risposta alla fatidica domanda è relativamente semplice, ma per noi è stata una piccola rivelazione: il cervello dei bambini funziona in modo diverso. Per loro, la percezione dell’ambiente è più varia e, a seconda dell’età. i singoli sensi sono utilizzati più intensamente. Ad esempio, siccome la visione periferica non si sviluppa fino ai 10 anni d’età, i più piccoli difficilmente hanno la percezione del “quadro generale” della situazione (come un panorama di montagna, l’orizzonte del mare, la vista sulla valle, ecc.). Non bisogna quindi abbattersi se al “Guarda, che bella vista!” si riceve un deludente “aha” dai bambini e poi li si vede giocare per ore con dei semplici e comunissimi sassi o dei bastoncini.
Una volta imparato questo concetto è forse più semplice non stressarsi per organizzare la gita perfetta nei minimi dettagli – i bambini sono imprevedibili quindi raramente si riuscirà a fare tutto come ce lo si era immaginati. A tal proposito, qualche buona idea e dei piccoli giochi possono aiutare a rendere la gita un’avventura per tutta la famiglia. Perché camminare non deve essere un patimento o un obbligo né per i bambini né per i genitori! Sicuramente conoscete genitori che raccontano di esperienze “da incubo” in montagna con i bambini – e il risultato dopo tanti sforzi? Bambini tristi e genitori stressati e stanchi. Cerchiamo però di capire insieme come evitare tutto questo.
Essere sempre flessibili
Diventare genitori significa rinunciare ai piani perfetti studiati al dettaglio e accettare un’enorme componente di incertezza nella vita di tutti i giorni. Flessibilità è la parola chiave per sopravvivere in ogni situazione – soprattutto in montagna! La merenda preparata con amore è finita in una pozzanghera? Non importa, per questa volta ci sarà la merendina o le caramelle che la sostituiranno. Il bambino è riuscito a sporcare o inzuppare anche i vestiti di ricambio dopo 5 minuti che li aveva indosso? Ok, no problem, mettiamogli l’impermeabile fin tanto che si cammina e poi lo avvolgeremo nel maglione di papà per tornare a casa. Un consiglio se lasciate i bambini giocare da soli con terra o sabbia anche solo il tempo di un caffé, preparatevi dei vestiti di ricambio perché sicuramente avranno trovato il modo di sporcarsi per bene!
No allo stress ma si alle pause
La vetta non sarebbe lontana, ma il bambino non vuole più camminare o fa i capricci? Insistere non porta da nessuna parte, anzi può intestardire ancora di più il bambino. Naturalmente dobbiamo considerare le eccezioni e i diversi casi: se, per esempio, dovete tornare alla vostra auto o fare retro-front per motivi logistici, non ci sono scuse che tengano. Ad ogni modo la chiave per sbloccare la situazione è distrare il bambino, inventare qualche gioco creativo e mostrarsi rilassati. Fare molte pause può anche aiutare ad arrivare più lontano: con i bambini i tempi di percorrenza non sono molto indicativi perché sta a loro dettare il ritmo e le pause. Qualcosa ha attirato l’attenzione del bambino? Perché privarlo di questa scoperta? Mettetevi in gioco anche voi e cercate di vedere il mondo con “gli occhi dei bambini”. Rimarrete stupiti da ciò che potrete scoprire di nuovo.
Meglio gite con sentieri e paesaggi che variano
In realtà non è poi così strano perché anche per noi adulti vale la stessa cosa: camminare su un sentiero vario, vedere diversi paesaggi, passare attraverso foreste, pratoni e arrampicare su rocce – una gita del genere è decisamente più emozionante di un lungo sentiero forestale. Tuttavia quello che noi adulti percepiamo come “varietà” non è per forza percepito come tale dai bambini: nel loro caso, ad esempio, sono molto popolari i ruscelli, le grotte, i pascoli vicino alle malghe o i trattori all’inizio dei sentieri. Se una gita ha un qualcosa di “insolito” ma concreto per i bambini ha buone possibilità di ottenere un “quando ci torniamo di nuovo?
Ricordate: voi siete l’esempio n°1
Vi piace stare all’aria aperta immersi nella natura? Fantastico! Sembra poco ma in realtà avete già posato la prima pietra più importante per ottenere un piccolo amante della montagna. I bambini percepiscono gli stati d’animo e i sentimenti più intensamente di noi adulti. Se vi sentite semplicemente bene all’aria aperta, amate la natura e vi piace muovervi, è molto probabile che stiate formando una nuova generazione di appassionati dell’outdoor.
Giochi da fare in montagna: 5 idee per godersi la gita
Se ci sono capricci o se l’aria è pesante: provate i nostri giochi outdoor per grandi e piccini. Il tempo volerà e i bambini non si accorgeranno nemmeno che dovranno ancora camminare.
1. Il microcosmo
I bambini si sdraiano a pancia in giù su un prato e osservano ciò che ronza, striscia e cammina intorno a loro. A turno, ogni bambino descrive un animale di sua scelta nel modo più preciso possibile, tutti insieme si dovrà poi trovare un nome di fantasia per l’animale (ad es. lombrico peloso, mosca zebrata ecc.). Un plus in questo gioco è una lente di ingrandimento o dei binocoli – non solo si osserva la natura ma si impara pure ad usare un nuovo strumento!
2. Le mini olimpiadi
Una gara dopo l’altra per arrivare in cima! Tutte le sfide si svolgono preferibilmente su pezzi di sentiero pianeggianti o comunque mai su terreni complicati o ripidi con pericolo di caduta. Chi arriva per primo a quell’albero o masso strano là? Chi cammina più velocemente all’indietro? Chi salta più lontano? Oppure ancora chi imita meglio l’andatura di diversi animali? La giuria (i genitori) decreteranno un vincitore che potrà costruirsi la sua medaglia da campione con foglie, pigne e tutto quello che trova nella foresta.
3. I tesori della foresta
Castagne, foglie colorate, pigne o pietrine con forme strane: là fuori ce n’è per tutti i gusti. Chi sarà colui nel gruppo che raccoglie i “tesori” più belli della natura? Ma la sfida non finisce qui: una volta arrivata al rifugio o tornati a casa, chi riuscirà a creare la statura o l’opera d’arte più bella con tutte le meraviglie raccolte nella foresta? Gli elementi raccolti possono funzionare anche come moneta di scambio: “chi mi dà la castagna o pigna più grande riceve una caramella” e così via…
4. La mosca cieca esploratrice
In questo gioco, i piccoli vengono bendati e guidati a piedi nudi a scoprire le diverse superfici della foresta : si cammina sul prato, sulla ghiaia, sul muschio, sulle fogli ecc. Il gioco si svolge in alternanza: a volte gli adulti guidano i bambini, a volte sono i bambini a guidare gli adulti.
5. La ricerca dell’albero
Bendate gli occhi al vostro bambino e portatelo ad un albero a vostra scelta. Senza la vista, tutti gli altri sensi aumentano: Che odore ha l’albero? Come è al tatto? Fa dei rumori particolari con il vento? Dopo aver esplorato tutti gli aspetti dell’albero, riportate il bambino al punto di partenza e toglietegli la benda. A questo punto la domanda da un milione: “Qual era l’albero?”. Rimarrete stupiti: la maggior parte dei bambini può ritrovare il “loro” albero senza difficoltà. Nel primo round, scegliete magari un albero che si distingue facilmente dagli altri – il senso di realizzazione sarà garantito e l’umore salirà alle stelle.
Conclusione
A parte il prevedere qualche gioco in anticipo, il consiglio più importante per fare delle escursioni con i bambini è proprio quello di stare tranquilli ed evitare il più possibile di stressarsi. Naturalmente, a volte è più facile a dirsi che a farsi. Soprattutto se gli sforzi per organizzare la gita (preparativi vari, viaggio, nuove attrezzature per il bambino, ecc.) non sono stati pochi. Tuttavia, flessibilità e buon umore sono la chiave della riuscita. Se avete in programma una vacanza di più giorni in montagna, non riempitevi l’agenda di attività, lasciate anche qualche giorno “vuoto” da riempire a seconda di come va la vacanza. Un ultimo consiglio: unitevi ad altre famiglie per fare le gite. In gruppo con altri coetanei, i più piccoli avranno il doppio del divertimento.