Purtroppo, spesso non importa quali misure protettive hai appositamente adottato e quanto spesso hai indossato gli scarponi da trekking o quelli da sci – a volte è la sfortuna a decidere e nonostante tutto finisci ancora con delle vesciche ai piedi. Come curarle? A seconda dello stato della vescica e della reazione della pelle ci sono diverse possibilità. Scopriamole insieme in questo articolo.
Riconoscere i primi segni – curare le vesciche leggere
Se durante un’escursione percepisci i primi segni di una vescica, come un fastidio ai piedi, un arrossamento o un’irritazione, la prima cosa da fare è fasciare la zona per ridurne lo sfregamento. Puoi usare del nastro da dita (i classici tape che si trovano in farmacia) oppure dei cerotti specifici per vesciche.
Soprattutto in caso di vesciche piccole o non ancora del tutto sviluppate, queste accortezze sono già un rimedio sufficiente a dare sollievo e spesso anche a curarle.
- Il semplice nastro da dita ha il vantaggio di essere leggermente più economico e meno spesso rispetto ai cerotti per vesciche. Tuttavia, ha lo svantaggio di strappare parzialmente la pelle sottostante quando viene rimosso. Aspetto non proprio piacevole, soprattutto se con il tempo la vescica si riempie di liquido. In questo caso la ferita riaperta può più facilmente infiammarsi.
- I cerotti specifici per vesciche hanno il vantaggio di proteggere maggiormente la ferita e di ridurne significativamente gli sfregamenti. Tuttavia, restano un po’ più costosi.
Un altro vantaggio è che si deve lasciare il cerotto fin che non si stacca da solo. A quel punto la vescica sul piede sarà completamente guarita, e si saranno evitati strappi di pelle ed eventuali infiammazioni.
Le vesciche ai piedi si devono bucare o no?
Se la vescica è già piena fino a scoppiare di liquido, il trattamento può essere un po’ più difficile. Di solito non è più sufficiente un normale nastro da dita. In questo caso, i cerotti specifici per vesciche sono più sensibili, in quanto forniscono una maggiore protezione meccanica.
Ciononostante, in caso di vesciche molto grandi e dolorose ai piedi, anche i cerotti per vesciche spesso non aiutano abbastanza e bisogna prendere una decisione. O si accorcia il trekking (ad esempio ci si prende un giorno di riposo per prendersi cura di se stessi e quindi del proprio piede), oppure si buca la vescica.
Anche se la soluzione estrema di bucare la vescica fornisce il sollievo più rapido, porta con sé anche il rischio di infiammazione. Motivo per cui dovrebbe essere una scelta ponderata ogni volta a seconda del singolo caso.
In ogni modo se si vuole bucare la vescica, lo si deve fare in condizioni il più possibile sterili per prevenire l’infezione. È quindi essenziale garantire aghi sterili, un disinfettante per pulire la ferita e delle garze sterili per fasciare subito.
Come bucare correttamente le vesciche?
Se ti trovi in piena montagna e hai ancora molta strada da fare prima di poter andare da un medico, può succedere che tu non abbia altra scelta che bucare la vescica. Ricorda però, per evitare ogni rischio di infezione, l’uso del cerotto per vesciche è sempre da preferire!
Idealmente, si dovrebbe sempre seguire questa procedura:
- Disinfettare: spruzza abbondantemente del disinfettante (che dovresti sempre avere con la tua cassetta di pronto soccorso) intorno all’area della vescica. D’ora in poi questa zona è tabù per le dita e viene toccata solo con oggetti sterili.
- Bucare: quindi utilizza un ago sterile monouso (disponibile in farmacia) per aprire la vescica sul bordo inferiore.
- Svuotare: per svuotare il liquido, prendi un tampone sterile dalla cassetta di pronto soccorso e passalo sopra l’area aperta. Se necessario, ripeti questa azione più volte.
- Medicare la ferita: medica quindi la ferita – applicando preferibilmente un cerotto per vesciche o una garza sterile. Il cerotto resta sempre la scelta migliore perché è sterile e contiene sostanze che favoriscono la guarigione della ferita. A seconda delle dimensioni e della posizione, puoi fissare il cerotto con nastro adesivo supplementare o con una piccola benda. Occorre però fare attenzione che non si verifichino nuovi sfregamenti.
In quanto abituati alla montagna, sappiamo bene tutti che spesso nelle escursioni si deve improvvisare. È importante però essere sempre consapevoli che ad ogni improvvisazione (per esempio, ago riscaldato con un accendino) il rischio di infezione aumenta notevolmente.
Attenzione: in nessun caso si deve rimuovere la pelle dalla vescica dopo averla bucata – questa continuerà infatti a fungere da strato protettivo. Protegge la pelle sottostante in primo luogo dallo stress meccanico e quindi dal dolore e in secondo luogo dall’infiammazione.
Se possibile, è meglio anche evitate anche creme, unguenti, ecc.: la loro azione è quella di ammorbidire la pelle e di inumidirla, il che non farebbe altro che creare un terreno fertile per i batteri.
In più se nelle gite di più giorni, riesci ad asciugarti sempre i piedi la sera, dai alla pelle maggiori possibilità di rigenerarsi.
Vescica infiammata, cosa fare?
Quando si buca una vescica, c’è sempre un rischio di infezione. L’infiammazione è generalmente riconosciuta dai seguenti sintomi:
- aumento nel dolore (che si espande oltre la zona della vescica),
- surriscaldamento della ferita,
- grave arrossamento (che si estende oltre la zona della vescica),
- gonfiore del tessuto circostante,
- pus nella ferita.
All’apparire di questi sintomi, è necessario consultare il prima possibile un medico perché l’infezione può diffondersi. In casi rari, può anche portare alla sepsi (avvelenamento del sangue), la quale in casi estremi può essere pericolosa per la vita.
Se la vescica si è infiammata, la prima cosa da fare è assicurarsi che la medicazione della ferita sia assolutamente sterile. Dopo di che, se si aveva pianificato di restare nei sentieri per più giorni, si dovrebbe rinunciare all’escursione e andare da un medico. A seconda delle dimensioni della vescica, il trattamento chirurgico o la terapia antibiotica sono inevitabili.
Informazioni mediche importanti
Come per tutte le domande a tema medico, non esiste una risposta e quindi un solo trattamento giusto e sicuro al 100% – rimane sempre un’incertezza legata alla singolarità dei casi. Le misure che abbiamo visto in questo articolo sono quindi da intendersi solo come raccomandazioni e assistenza. In montagna ognuno prende la responsabilità delle proprie decisioni.
In montagna e in zone remote, in caso di dubbio, è sempre meglio scegliere l’opzione un po’ più cauta. Anche le piccole sciocchezze come una vescica sul piede possono, in determinate circostanze, complicare notevolmente il rientro o compromettere la continuazione.
A seconda delle condizioni, ti potresti ritrovare in una situazione difficile o addirittura pericolosa. Qui sta a te e ai tuoi compagni decidere da soli e sotto la vostra responsabilità. Nessuna escursione è così importante da mettere in pericolo la propria salute (nemmeno un ottomila!). Potrai goderti il trekking pianificato in un altro momento senza dolore ai piedi – le montagne di sicuro non scappano!