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Cotone biologico

Cotone bio: cosa ci garantisce questa certificazione?

3 minuti di lettura
Specialmente quando si tratta di abbigliamento vale la pena fare attenzione alle certificazioni bio per contribuire con poco a ridurre l’impatto ambientale. Ma capiamo meglio quali sono gli standard del cotone bio e quali sono i vantaggi per chi lo indossa.

Dopo aver conquistato già molti prodotti, il bio ci accompagna ormai nella vita di tutti i giorni. Una tendenza che si sta facendo strada anche in campi come quello dell’industria tessile, con ad esempio il cotone bio.

Cosa è il cotone bio?

Fiore della pianta di cotone bio
Ad oggi le più grandi coltivazioni di cotone bio si trovano in Turchia, India, USA e Cina. | Foto: Patagonia

Il cotone biologico (spesso indicato in inglese come organic cotton) è prodotto senza l’uso di pesticidi e fertilizzanti artificiali. Anche per le materie prime di tessuti e abbigliamento, esattamente come per gli alimenti, la certificazione “Bio” è protetta da una rigida regolamentazione.

Dal punto di vista del cliente questo significa che: se un produttore propone capi in “cotone biologico”, questi hanno effettivamente ottenuto la certificazione. Per essere considerata biologica una coltivazione deve aver rispettato le linee guida di un’agricoltura eco-sostenibile: concretamente nel nostro caso il cotone deve essere stato coltivato senza additivi chimici per evitare la contaminazione del suolo e per preservare le acque sotterranee.

L’origine del cotone bio

Turchia, India, USA e Cina hanno ad oggi le più grandi piantagioni di cotone bio, gestite per lo più da cooperative. Questo sistema fa sì che ci siano meccanismi di controlli interni per il rispetto delle linee guida di un’agricoltura biologica. Le cooperative inoltre possono stabilire un prezzo maggiormente remunerativo per questo cotone rispetto a quello che potrebbe stabilire un singolo agricoltore.

Il cotone biologico viene raccolto a mano – operazione particolarmente complessa se non si usano defoglianti chimici. Il risultato quantitativo è quindi leggermente inferiore e richiede più tempo rispetto alla coltura convenzionale. Ciononostante la rinuncia all’uso di defoglianti è una scelta che rispetta maggiormente l’uomo e l’ambiente. Un altro aspetto positivo del cotone bio è riduzione della quantità d’acqua utilizzata: nella produzione convenzionale, per 1 kg di cotone servono quasi 11.000 litri d’acqua; mentre indirizzando gli agricoltori a tecniche più sostenibili questo consumo può essere ridotto del 40% circa.

Attualmente solo una piccola percentuale (meno dell’1%) del cotone disponibile sul mercato proviene da agricoltura biologica certificata. Possiamo però sperare che nel futuro questa percentuale aumenti notevolmente.

Qual è la differenza con il cotone convenzionale?

Un uomo sta su una roccia con le braccia alzate verso il cielo
Cotone biologico significa nessun pesticida, insetticida o defogliante chimico e un netto risparmio d’acqua. | Foto: Prana

Nella produzione di cotone bio si osservano, giustamente, i principi di un’agricoltura biologica: ciò significa che l’uso di pesticidi, insetticidi e defoglianti chimici è altamente vietato. I parassiti sono sconfitti con alternative biologiche.

Questi punti rappresentano le caratteristiche principali che distinguono la produzione biologica dalle altre. Bisogna inoltre evidenziare che il consumo d’acqua è nettamente inferiore rispetto a quello di una produzione convenzionale.

Naturalmente, la produzione di cotone bio considera anche la fertilità del terreno. Al fine di mantenerla e migliorarla vengono adottate tecniche come la rotazione delle colture e l’uso di letame e concime come fertilizzanti. Anche in questo caso non viene assolutamente utilizzato alcun mezzo chimico.

Conclusione: quali sono i vantaggi per chi lo sceglie?

La certificazione bio nel cotone indica soprattutto un particolare metodo di coltivazione; non certifica necessariamente anche le condizioni di lavoro durante la raccolta o la sua lavorazione. Quest’ultimi sono certificati da riconoscimenti come il Fair trade (commercio equo-solidale).

Riassumendo, la coltivazione bio del cotone è più rispettosa dell’ambiente e degli agricoltori, in quanto non vengono utilizzate sostanze chimiche, potenzialmente nocive.

Chi sceglie questo materiale sarà soddisfatto di una fibra naturale delicata sulla pelle, particolarmente resistente e priva di sostanze nocive. Il prezzo maggiore che si deve pagare per un prodotto realizzato in cotone bio è subito compensato dall’alta qualità, dalla resistenza nel tempo e dal fatto che sostiene un’agricoltura biologica.

Nell’offerta di Bergzeit puoi trovare una vasta gamma di prodotti realizzati in cotone bio.

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