Nate come attrezzatura pratica nel nord America per permettere gli spostamenti durante l’inverno, le ciaspole sono diventate oggi una vera e propria attività sportiva, che permette a tutti gli appassionati di montagna di godere delle gioie del trekking anche con la neve. Semplici da usare e disponibili a prezzi modici, sono davvero accessibili a tutti.
Tuttavia prima di lanciarsi nelle ciaspolate, è bene controllare le basi: hai le ciaspole e l’abbigliamento giusto? Hai l’attrezzatura anti-valanghe e sai come servirtene? Sai come procedere in montagna con la neve? Scopri con noi i 6 punti da seguire prima di avventurarti in montagna con le ciaspole!
1.Trovare le ciaspole giuste
Il mercato delle ciaspole è ormai grande come quello di qualsiasi altra attrezzatura sportiva. Per le tue prime escursioni ti consigliamo di affittare le ciaspole e di non comprarle subito. In questo modo potrai prima provare l’attività, capire se ti piace e comprendere quale modello di ciaspola ti corrisponde maggiormente. Di regola, ogni negozio di noleggio di sci ben fornito propone anche delle ciaspole.
Le ciaspole moderne per uso alpino sono realizzate in plastica o alluminio, hanno delle punte sul fondo del telaio e dei ramponcini sul lato inferiore dell’attacco all’altezza del piede. Grazie e questi avrai un buon grip nella neve più dura e nei terreni ripidi. Per affrontare al meglio le salite, inoltre, le ciaspole presentano un alzatacco, ovvero un rialzo nella parte del tallone (o tacco) che permette di affaticare di meno il piede.
Come scegliere la taglia?
Oltre alla scelta del modello, la cosa più importante è trovare la taglia giusta. Perché solo avendo le dimensioni giuste le ciaspole possono adempiere al loro scopo principale: evitare che l’escursionista affondi nella neve. Le ciaspole sono disponibili in diverse misure (dal 22 al 30), che non hanno nulla a che vedere con il normale numero di scarpe, perché l’attacco è regolabile ampiamente come negli scarponi da sci.
Il fattore decisivo è invece il peso dell’escursionista, compressivo di tutta l’attrezzatura che ha con sé durante l’escursione. Il peso dell’escursionista compreso l’equipaggiamento è decisivo. Come regola generale: taglia 22 fino a 70 kg, taglia 25 da 70 a 100 kg, oltre 100 kg taglia 30. Alcuni produttori hanno anche modelli speciali da uomo e da donna nella loro gamma.
- Per avere maggiori informazioni sulle diverse ciaspole e su come scegliere la taglia giusta: Ciaspole: cosa sono e come si usano correttamente?
Quali scarpe indossare con le ciaspole?
La scelta migliore sono degli scarponcini da trekking alti fino alla caviglia, impermeabili con una buona suola solida. Se si ha spesso freddo ai piedi, meglio dirigersi verso modelli invernali con tomaie più spesse. Assolutamente raccomandate – ma non indispensabili – sono le ghette per evitare che la neve entri nelle scarpe.
- Per avere maggiori informazioni sulle diverse scarpe da trekking invernali: Bergzeit consiglia: le migliori scarpe per trekking invernali
2. Avere abbigliamento e attrezzatura adatti
- Abbigliamento: il buon vecchio principio del vestirsi a cipolla si applica anche alle ciaspolate, in modo da poter “togliere e mettere” strati di vestiti nel modo più flessibile possibile a seconda del tempo. Vale la pena investire in un abbigliamento tecnico, termico e traspirante.
- Bastoncini da trekking o da sci: i bastoncini telescopici sono i migliori, poiché la loro lunghezza può essere regolata per adattarsi sia all’escursionista che alla profondità della neve. Adottare i bastoncini di rondelle invernali particolarmente grandi alle loro estremità è alquanto importante per evitare che questi non affondino troppo nella neve e non diano alcun supporto. I bastoncini da trekking estivi di alta qualità (ad esempio quelli di Leki) possono essere facilmente adattati a questo scopo.
- Zaino: i comuni zaini da escursionismo o da zaini da ciclismo sono di solito molto adatti per le escursioni con le ciaspole. Le numerose cinghie esterne di cui sono dotati permettono di fissare le ciaspole allo zaino per le tratte che hanno poca neve o di mettervi il casco o bastoncini nelle tratte che non ne richiedono l’uso.
Come per tutte le attività alpine, nello zaino dovresti anche mettere un cambio di vestiti, una borraccia con acqua a sufficienza per il tour, qualcosa da mangiare, l’attrezzatura di emergenza tra cui un telefono (chiamata di emergenza 112), un kit di primo soccorso con coperta di salvataggio/sacco da bivacco, nonché in quanto affronti la montagna in inverno l‘attrezzatura da valanga (dispositivo ARTVA, sonda e pala).
- Per non dimenticare nulla consulta la nostra lista attrezzature per le ciaspolate: Abbigliamento e attrezzatura per le ciaspole: cosa serve?
3. Conoscere le tecniche di camminata
La tecnica di camminata va adattata a seconda del terreno affrontato. Se la camminata “normale” funziona anche per le ciaspole su un terreno piatto, un terreno in pendenza richiede una tecnica diversa, come il passo a V o a scaletta. In questo modo non solo si fanno progressi più rapidi, ma si risparmia anche molta energia.
Una breve panoramica delle diverse tecniche:
- Passo frontale: nei pendii moderati (pendenza fino ai 25°) si procede con una camminata frontale e lo stesso delle escursioni in montagna.
- Passo a V o a papera: se il pendio diventa più ripido e la neve è più profonda, si consiglia di passare alla cosiddetta tecnica a V o a papera. I passi non si susseguono in linea ma si alternano con le punte direzionate verso l’esterno in diagonale. In questa tecnica, più ripida è la pendenza, più larga deve essere la V disegnata. una variante del passo a V consiste nel mettere solo un piede in diagonale e tenere l’altro in linea nella direzione di marcia.
- Pendii particolarmente ripidi: per avere una presa maggiore sul terreno quando questi si fa particolarmente ripido, ad ogni passo sposta il centro di gravità del tuo corpo leggermente in avanti mettendo tutto il peso verso il ramponcino e posiziona i bastoncini nella neve davanti al tuo corpo. In questo modo potrai avanzare anche sui terreni più difficili.
- Passo a scaletta: se ti ritrovi ad affrontare una tratta molto ripida su una breve distanza, segui la tecnica del passo a scaletta. Mettiti perpendicolare al pendio, resta in posizione eretta e mantieni lo sguardo sempre verso la salita. Ora procedi muovendo una ciaspola alla volta lateralmente.
- Curve e traverse a punta: se il terreno è molto ripido, è consigliabile affrontarlo non in modo diretto ma seguendo dei tornanti o delle serpentine (curve più strette). In questo modo i metri di altitudine sono distribuiti su una distanza più lunga e si risparmia energia.
- Discesa: il modo migliore per scendere è con una leggera inclinazione all’indietro e ginocchia leggermente piegate nella linea di caduta. In questo modo si “scivola” giù per il pendio con un certo slancio e velocità – più sta con il peso all’indietro, più velocemente si scivolerà. Questa tecnica funziona meglio quando la neve è soffice o profonda.
- Se la neve è dura e ghiacciata, meglio procedere con passi precisi e brevi – putando il ramponcino avanti e mantenendo il peso centralmente sulla ciaspola
4. Conoscere le misure di sicurezza contro le valanghe
Il rischio di valanghe è spesso sottovalutato dagli escursionisti con le ciaspole. Tuttavia anche per loro valgono le stesse regole per gli scialpinisti: quando si esce da sentieri battuti e controllati, bisogna sorvegliare la situazione e analizzare prima della partenza le condizioni della neve per valutare se è sicuro partire o meno. È quindi indispensabile consultare il bolletino valanghe per conoscere la situazione delle valanghe nella zona in cui si fa l’escursione.
Inoltre, ogni escursionista con le ciaspole dovrebbe essere in grado di maneggiare correttamente l’attrezzatura da valanga (dispositivo ARTVA, sonda e pala) in caso di emergenza. Per fare questo ha senso seguire almeno una volta nella vita un corso CAI o di un’altra associazione di montagna che ti insegni le conoscenze appropriate con l’aiuto di un esperto.
5. Essere sempre in gruppo
Quando si fanno delle ciaspolate (o in generale quando si esce in montagna d’invernpo) si dovrebbe sempre – e non solo da principianti – essere almeno in due. In questo modo, se il peggio viene al peggio (le valanghe purtroppo non sono cosi rare), c’è qualcuno sul posto che può chiedere aiuto e fornirlo lui stesso. Inoltre se scegli un itinerario nella neve profonda senza una traccia, diventa rapidamente molto faticoso da solo affondare i piedi nella neve per avanzare. Se sei in gruppo, invece, puoi fare a turno per chi “scava” la traccia davanti e risparmiare energie preziose. Se non siete sicuri di trovare la strada e di pianificare un tour in inverno, potete anche partecipare a un’escursione guidata.
6. Rispettare l’ambiente e la fauna locali
E, ultimo ma non meno importante, non sei da solo nella natura: gli escursionisti con le ciaspole si muovono spesso fuori pista e quindi negli habitat di molte specie animali. Soprattutto in inverno, questi animali sono molto sensibili al rumore e lo stress può essere fatale per loro. Pertanto, si dovrebbe evitare le aree sensibili e le zone protette e attenersi ai percorsi sciistici ed escursionistici designati. Per maggiori informazioni ti invitiamo a consultare il sito del CAI o a rivolgerti agli uffici del turismo locali.
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