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Tutto per una notte a 5 stelle... sotto le stelle.

Attrezzatura e preparazione per un bivacco all’aperto

5 minuti di lettura
Un bivacco può essere molte cose, una notte sotto le stelle con gli amici, un riparo di emergenza per attendere il miglioramento del meteo in una grande salita alpina o, una notte in un rifugio senza assistenza. In questo articolo ci occuperemo dei primi due casi e il nostro redattore, Arnold Zimprich, ci darà tutte le informazioni del caso.

Bivacco – basta nominarlo e non si può rimanere indifferenti, subito affiorano ricordi belli o decisamente poco “rilassanti”. In ogni caso un bivacco all’aperto resta una delle grandi avventure che ci offre la montagna e nelle prossime righe cercheremo di darvi tutte le informazioni necessarie per affrontare al meglio una notte sotto le stelle in montagna.

Da dove arriva il termine bivacco?

Sembrerebbe dal fiammingo “bijwacht”, riferendosi a guardia o turno di guardia. Più avanti il termine si trasforma nel francese “bivouac” con significati simili. Nel corso del tempo il suo uso è passato dal campo militare a quello civile.

Questo ha portato alla nascita di altri termini come:

Sacco bivacco: indispensabile per una notte all’aperto. Da non confondersi con il sacco a pelo o con il sacco lenzuolo. Il sacco di bivacco è infatti una protezione esterna contro vento e pioggia, ma al suo interno viene utilizzato solitamente un sacco a pelo.

Tende da bivacco: si tratta di tende leggerissime (a volte vengono utilizzati anche i “tarp”) per offrire un riparo durante la notte.

Bivacchi di emergenza: quando non viene pianificato il bivacco come parte di un’ascesa ma bisogna utilizzare l’attrezzatura a disposizione per una notte all’aperto

Bivacco invernale: un bivacco durante la stagione fredda.

Nel corso degli anni sono state create moltissime alternative per proteggersi durante la notte, pensando nello specifico alle diverse situazioni e alle possibilità di contenere quanto più possibile il peso. Preparare un bivacco durante un trekking, magari condiviso con più persone e in condizioni meteo favorevoli è sicuramente diverso da un bivacco durante una salita solitaria invernale.

I bivacchi come questo in Trentino, sono spesso situati lungo vie o percorsi di trekking classici.

Stefano Ferraio/Pixabay

I bivacchi come questo in Trentino, sono spesso situati lungo vie o percorsi di trekking classici.


Queste le attrezzature indispensabili:

Che differenza c’è tra campeggio e bivacco?

Non c´è una differenza netta tra campeggio e bivacco. A livello legislativo è importante notare che il bivacco notturno (inteso come una sola notte, passata all’aperto nella propria tenda, montata al tramonto e smontata all’alba) è consentito praticamente ovunque ad eccezione di parchi naturali e zone a tutela speciale. Al contrario il campeggio, ovvero stabilirsi per un periodo più lungo della notte in una zona, non sempre è tollerato (né dalla legge, né dagli abitanti delle zone limitrofe).

Solitamente un bivacco, soprattutto di emergenza, è davvero spartano in quanto non si ha la necessità di avere un riparo “comodo” come una tenda, ma si tratta solo di passare la notte per proseguire il giorno successivo.

Una differenza sostanziale è che nel campeggio avrete molto spesso qualcosa “sopra la testa”, mentre con un sacco da bivacco non ci sarà (nella maggior parte dei casi) una protezione sopra la testa.

Tipi di bivacco in montagna

Per quanto “passare una notte” all’aperto sia sempre emozionante i vari tipi di bivacco sono sicuramente molto diversi tra loro.

Bivacco di emergenza

Probabilmente il meno piacevole e più scomodo. Si tratta di un bivacco assolutamente improvvisato durante una salita, l’attrezzatura utilizzata è minima (un sacco bivacco e qualcosa da mangiare) e ci si può ritrovare in questa situazione perché:

  • Si è stati sorpresi dal meteo
  • Sono sopraggiunte complicazioni (corde incastrate, compagni feriti ecc…)
  • Si è sbagliato a calcolare i tempi della salita

In alcuni casi un bivacco così “minimalista” può anche essere intenzionale per risparmiare peso in una salita impegnativa, ma questo tipo di tecniche sono spesso utilizzate solo da alpinisti estremamente esperti e abituati a queste condizioni.

Bivacco in truna

Spesso sia nelle alpi che in altri ambienti (Patagonia, Karakorum, Himalaya) la neve non manca e può divenire essa stessa un riparo. Si può quindi scavare una buca (truna) o creando un piccolo igloo. Questo tipo di bivacchi, per quanto non proprio convenzionali, può resistere anche per parecchi giorni e fornire un ottimo punto intermedio per salite avventurose.

Sulle traversate delle creste alpine come la Cresta dell'Innominato sul Monte Bianco, i bivacchi pianificati fanno parte del programma standard.

Franz Mösbauer

Sulle traversate delle creste alpine come la Cresta dell’Innominato sul Monte Bianco, i bivacchi pianificati fanno parte del programma standard.


Bivacco come parte di una salita

Se è già previsto di non completare una salita o un’escursione in giornata si può pensare a un bivacco pianificato. Condividendo la salita con altri compagni sarà possibile portare qualche genere di conforto in più e con una buona scelta di materassino, sacco a pelo e sacco bivacco anche la notte non dovrebbe presentare particolari problemi.

Bivacco in portaledge

Le portaledge sono piccole “tende da parete”, utilizzate soprattutto per fornire agli scalatori un riparo sulle bigwall in ascese di più giorni. Si tratta di una soluzione estrema per imprese altrettanto impegnative, ma imbattibile come sensazioni ed esperienza. Soluzioni così specifiche sono comunque abbastanza costose e richiedono un po’ di pratica per essere usate al meglio per più giorni.

Bivacco in una struttura

Soprattutto in Italia, sia sulle Alpi che sugli Appennini, è possibile trovare alcune strutture, molto spartane nella maggior parte dei casi, da utilizzare per il pernottamento. Che sia una sosta “programmata” in un tour di più giorni o una soluzione di fortuna per trovare riparo in caso di cattivo tempo o problemi poco cambia. In queste strutture troverete spesso il minimo indispensabile per la notte e, probabilmente, qualche compagno di stanza.

Scopri tutti i nostri consigli per un bivacco in una struttura.

Quali sono le regole per il bivacco?

Non ci sono regole precise. Solitamente il bivacco è tollerato solo per la notte e in un ambiente dove progredire dopo il tramonto è difficile (alta montagna, terreno tecnico).

L'attrezzatura giusta è essenziale per un bivacco in alta montagna.

Franz Mösbauer

L’attrezzatura giusta è essenziale per un bivacco in alta montagna.


In alcune zone (parchi e riserve naturali in primis) è espressamente vietato e, ad eccezione di motivi collegati ad un’emergenza dovrete pagare una multa. Ovviamente diventa difficile giustificare i motivi di un bivacco se venite colti con tutta l’attrezzatura per passare una notte confortevole (tenda, cibo, cucina da campo e via discorrendo).

Scopri tutti i dettagli sulle regole nel nostro speciale “Guida al bivacco in Italia”

Conclusioni sui bivacchi

Il bivacco è un’esperienza fantastica, in tutte le sue forme, alcune più piacevoli di altre. Per godere appieno di questa esperienza è necessario avere attrezzatura adeguata e un minimo di pianificazione. Inoltre, questo tipo di esperienza può rendervi anche più preparati a gestire un bivacco di fortuna in caso di emergenza.

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